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1) Dizion. 4° Ed. .
CAVARE.
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CAVARE.
Definiz: Levare la cosa, donde ella si truova, e per lo più s'intende di quello, che in certo modo circonda, come Cavarsi i panni, od è circondato, come Cavar qualche cosa d'una cassa, d'una buca, o simile; contrario di Mettere; Trarre. Lat. educere, trahere, eripere. Gr. ἐξερύειν.
Esempio: Cr. 9. 6. 6. Gli si cavino (al cavallo) della mascella di sotto, il più salvamente che si puote, quattro denti.
Esempio: Dant. Purg. 9. Cenere, o terra, che secca si cavi, D'un color fora col suo vestimento.
Esempio: G. V. 12. 8. 19. A uno Bettone Cini da Campi ec. fece cavar la lingua fino allo strozzule.
Esempio: Filoc. 3. 155. Piaccia agl'Iddii, che sopravvegnente morte tosto me ne cavi.
Esempio: E Filoc. 5. 147. Andava cogliendo erbe, e cavando con un picciolo coltello diverse radici.
Definiz: §. I. Cavare, per Izzappare attorno, o nello stesso luogo, Scalzare. Lat. effodere. Gr. κατασκάπτειν.
Esempio: Maestruzz. 2. 10. 2. Quindi è, che 'l servo, preso che ebbe la pecunia del signore suo, cavò in terra, e non guadagnò con essa.
Esempio: Cr. 5. 2. 3. Caveremo primieramente, secondo che scrive Palladio, l'aia alta un mezzo piede, ovvero, secondo Alberto, due piedi; e a me pare, che basti, che si cavi un piede, il quale è forse due spanne.
Esempio: E Cr. num. 6. Deesi nel primo anno, che (il mandorlo) si pianta ec. ogni mese cavar dattorno, e purgar dall'erbe, ch'entro vi nascono.
Esempio: E Cr. cap. 8. 4. Amano d'essere spesso cavati (i cederni) e per questo avvengono i frutti maggiori.
Esempio: E Cr. cap. 10. 7. Ama (il fico) d'essere spesso cavato.
Esempio: E Cr. cap. 12. 5. Questi arbori ec. due, o tre volte si cavino intorno per ciascuna state.
Esempio: E Cr. cap. 14. 3. Ama molto (il moro) d'esser cavato, e letaminato.
Esempio: E Cr. cap. 16. 3. Ama (il nespolo) d'esser potato, e cavato intorno.
Definiz: §. II. Cavare, per Eccettuare. Lat. excipere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 136. Io non ne cavo Giotto, nè altro dipintore.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 28. Perciocchè egli è gran differenza a dire, io non ne cavo alcuno, a dire, io eleggo costui.
Definiz: §. III. Cavare, e ricavare. Termine di scherma, e dicesi del Ritirare, e mutar di luogo la spada, quando si giuoca di scherma. Lat. ensem extrahere, expedire.
Definiz: §. IV. Cavar d'una cosa alcun prezzo, o simili, vale Venderla, o Commutarla per alcun prezzo, ec. Lat. colligere.
Esempio: Guicc. stor. Fossero pagate dell'entrate, che caverebbono di Pisa i Fiorentini.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 1. Truovansi ec. di quelli, a cui non piace l'esser virtuoso in dono, ma vorrebbono utile cavarne.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 4. 20. Se alcuno sappiendo certo non solo di non ne avere a cavar nulla, ma eziandio dovervi molto mettere dell'acquistato, a ogni modo entra in questi danni volentieri.
Definiz: §. V. Cavare il sottile del sottile, dicesi del Maneggiare con industria le cose piccole, a fine di trarne utilità, e vantaggio. Lat. comparcere. Gr. φείδεσθαι.
Esempio: Cant. Carn. 221. Questi nostri mercanti Ci dan qualche cosetta a lavorare, Ma voglion tutti quanti Il sottil del sottil troppo cavare.
Definiz: §. VI. Cavar buono, o mal viso di checchè sia, vale Riuscirne a bene, o a male. Lat. bonum, aut malum exitum alicui contingere. Gr. συμβαίνειν κακῶς, ἢ εὐτυχῶς.
Esempio: Bern. Orl. 1. 13. 20. Non so che viso caverà del salto, Che quattromila braccia, e più vien d'alto.
Definiz: §. VII. Cavare alcuno di scherma, o di tema, coll'E largo; vale Far perder altrui la regola, o l'ordine nel modo d'operare. Lat. aliquem deturbare, confundere. Gr. καταβάλλειν.
Definiz: §. VIII. Cavare uno di cervello, vale Torgli il cervello, cioè Soverchiamente importunarlo, o tribolarlo. Lat. obtundere, vexare. Gr. παρενοχλεῖν.
Definiz: §. IX. Cavare uno del fango, vale Sollevarlo ne' suoi affari, Dargli aiuto, o soccorso. Lat. coeno aliquem educere. Gr. ὑπεξαίρειν.
Definiz: §. X. Cavare uno di pena, d'affanni, di guai, di carcere ec. vale Liberarnelo. Lat. molestiâ et c. aliquem liberare.
Esempio: Fir. disc. an. 8. Quando tu voglia uscir di questa carcere, e' mi basta l'animo di cavartene senza molta fatica.
Definiz: §. XI. Cavare uno d'un gran fondo, vale Liberarlo d'un grande intrigo. Lat. e magno malo aliquem eripere, extricare. Gr. ἀπὸ μεγάλης ζημίας ἀπαλλάττειν.
Definiz: §. XII. Cavar le mani d'una cosa, vale Spedirla, Finirla. Lat. tollere manum de tabulâ. Gr. ἐπιτιθέναι τὸν κολοφῶνα.
Esempio: Gell. Sport. 2. 6. E però si vuol cavarne le mani.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 1. E oggi senza fallo ne vo' cavar le mani.
Definiz: §. XIII. Cavare altrui delle mani checchessia, vale Avere da alcuno industriosamente, e forzatamente ciò, che egli per altro non darebbe. Lat. vi, et industriâ aliquid eripere.
Esempio: Sen. ben. Varch. 2. 1. Non si può dire, che gli abbia dati, ma che non gli abbia saputi tenere contra colui, che gliele cavò di mano.
Esempio: Boez. Varch. 2. 3. Le cavasti di mano un presente.
Esempio: Bern. Orl. 3. 5. 4. Tanta insolenzia, tanto esser manesco, Tanto fumo d'arrosto caverebbe Le ceffate di mano a San Francesco.
Definiz: §. XIV. Cavar di sotto alcuna cosa a uno, vale Levargliele con forza, o con artifizio. Lat. auferre, et subripere, suffurari.
Definiz: §. XV. Cavar di bocca altrui alcuna cosa, vale Fargliele dire con industria, mentre e' si studia di tacerla. Lat. expiscari.
Definiz: §. XVI. Cavar di bocca altrui alcuna cosa colle tanaglie, vale Far dire altrui alcuna cosa per forza, e con violenza.
Esempio: Salv. Granch. 2. 5. Io non ho ancor ec. potuto Cavarti pur di bocca una parola Colle tanaglie.
Definiz: §. XVII. Cavare uno, o alcuna cosa di bocca ad alcuno, vale Trargliene delle mani, Trarlo, o liberarlo dal suo potere. Lat. e faucibus eripere.
Esempio: Morg. 4. 68. E tante volte la spada v'accocca, Che gliel cavò con fatica di bocca.
Esempio: Boez. Varch. 1. 4. Io medesimo cavai di bocca a coloro, i quali lo si voleano mangiare, Paolino uomo nobile.
Definiz: §. XVIII. Cavare i calcetti a uno, vale Scovare il suo sentimento, Trargli di bocca quello, che e' non direbbe. Lat. alicuius sensum detegere, expiscari. Gr. μεταλλᾷν.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 1. La più sicura è strada Cavar loro i calcetti, Star sulle volte, e farle cicalare.
Definiz: §. XIX. Cavarsi la fame, la sete, il sonno, e simili, vale Mangiare, Bere, Dormire ec. a sazietà. Lat. famem, sitim, somnum explere, eximere. Gr. πεῖναν, δίψαν, ὕπνον ἀναπληροῦν.
Definiz: §. XX. Cavare il corpo di grinze, modo basso, vale Mangiare assai. Lat. crapulâ ventrem distendere. Gr. κραιπαλίζειν.
Esempio: Fir. disc. an. 73. Pur sarebbe oramai tempo a cavare un tratto il corpo di grinze.
Definiz: §. XXI. Cavare alcuno di pan duro, vale Mangiare abbondevolmente in casa d'altri. Lat. alienam mensam arrodere. Gr. παρασιτεῖν.
Definiz: §. XXII. Cavarsi alcuna cosa dalla bocca, vale Risparmiare privandosi di ciò, che è necessario.
Definiz: §. XXIII. Cavarsi la sete col prosciutto, vale Cavarsi un capriccio con proprio danno. Lat. cum damno sibi gratificari.
Definiz: §. XXIV. Cavarsi le sue voglie, vale Sodisfare all'appetito. Lat. genio indulgere.
Esempio: Circ. Gell. E non mi potrei mai cavare una voglia sicuramente.
Esempio: Morg. 21. 102. Volea cavarsi tutte le sue voglie.
Definiz: §. XXV. Cavarsi gli occhi, dicesi di due, o più insieme addirati, che si vorrebbero fare il maggior male possibile. Lat. intestino odio se prosequi, in oculos involare.
Definiz: §. XXVI. Onde Cavar due occhi a se, per trarne uno al compagno, detto proverbiale, che vale Farsi moltissimo male per se, per farne alcun poco altrui.
Esempio: Malm. 2. 73. Cavasti, senza fare alcun guadagno, Due occhi a te per trarne uno al compagno.
Definiz: §. XXVII. Cavare un occhio ad alcuno, figuratam. vale: Fargli un grandissimo dispiacere.
Esempio: Morg. 18. 197. Chi mi toglie il boccon, non è mio amico, Ma ogni volta par mi cavi un occhio.
Definiz: §. XXVIII. Cavare altrui una cosa dagli occhi, modo basso, che vale Togliere altrui una cosa, che gli sia cara.
Definiz: §. XXIX. Cavarsi una cosa dagli occhi, vale Darla, o Lasciarla malvolentieri. Lat. rem aegrè dimittere. Gr. δυσχερῶς ἀποπέμπειν.
Definiz: §. XXX. Cavarsi il tempo dagli occhi, vale Avanzar tempo col vegliare più del consueto.
Definiz: §. XXXI. Cavar del capo una cosa a uno, vale Torgliene l'opinione, il pensiero. Lat. opinionem eximere. Gr. δόξαν ἐξαιρεῖν.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 7. E farò quanto possibile Fia di cavargli del capo, che Claudio Sia vivo.
Definiz: §. XXXII. Cavarsi del capo una cosa, vale Inventarla. Lat. comminisci. Gr. ἐπινοεῖν.
Definiz: §. XXXIII. Cavar la pazzia, o il ruzzo di capo a uno, vale Ridurlo a dovere. Lat. compescere, fraenare, in officio continere.
Definiz: §. XXXIV. Cavarsi di capo, e Cavarsi il cappello a uno, vagliono Salutarlo. Lat. intecto capite aliquem salutare.
Definiz: §. XXXV. Cavar sangue, vale Bucar la vena per trarne il sangue a fine di medicare alcuno. Lat. sanguinem mittere. Gr. φλεβοτομεῖν.
Esempio: Red. lett. 1. 275. Credo, che sia necessario cavare un poco di sangue dalle vene emorroidali.
Esempio: E cons. 1. 114. Mi piacerebbe, che in tutte le maniere si venisse di nuovo a cavar sangue dal braccio.
Definiz: §. XXXVI. Cavarsi sangue, vale Farsi cavar sangue. Lat. sanguinis missione curari. Gr.φλεβοτομεῖν.
Esempio: Red. cons. 1. 8. Si è cavato, e ricavato sangue; ha pigliata l'acqua di Nocera.
Definiz: §. XXXVII. Cavarsi la maschera dal viso, vale Scoprire il suo sentimento già tenuto nascoso, Non fingere più, Parlar chiaro. Lat. personam non amplius ferre. Gr. ἐν φανερῷ γενέσθαι.
Esempio: Varch. Ercol. 103. Cavarsi la maschera è non volere esser più ippocrito, o simulatore, ma sbizzarrirsi con uno senza far più i fraccurradi.
Definiz: §. XXXVIII. Cavare il cuore, o l'anima, vale Piacere assaissimo. Lat. vehementer placere, rapere. Gr. πολὺ ἀρέσκειν.
Esempio: Tac. Dav. perd. eloq. 404. Cavanti tanto il cuore, disse Apro, queste tragedie, che lasciate l'avvocheríe, e i pensieri, che importano, tu non attenda ad altro?
Esempio: Red. lett. 2. 4. L'introduzione all'Oda, e la di lei chiusa, che da essa deriva, mi cavano l'anima.
Definiz: §. XXXIX. Cavare il cuore ad alcuno, vale altresì Danneggiarlo, Imporgli soverchie gravezze, o Angariarlo a dismisura. Lat. vexare. Gr. ἀγγαρεύειν.
Esempio: Segn. stor. 9. 251. Erano talmente assassinate da' Governatori suoi, che colle gravezze cavavano il cuore a' popoli, che non mai forse fu inteso in altri tempi, alcun altro signore avere in quel modo danneggiate le sue provincie.
Definiz: §. XL. Cavar l'olio di Romagna, vale Cavare alcuna cosa di mano a un avaro, e Fare alcuna cosa impossibile. Lat. aliquid aegrè extundere, vi exprimere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Definiz: §. XLI. Cavar sangue dalla rapa, o Voler cavar sangue dalla rapa, vale Tentar d'avere quel che non si può avere, o che altri faccia quel, ch'e' non può. Lat. aquam e pumice postulare, ab asino lanam. Gr. ὄνου πόκας ζητεῖν.
Esempio: Malm. 8. 75. Di rapa sangue non si può cavare, Nè far due cose, perdere, e pagare.
v. RAPA.
Definiz: §. XLII. Cavar la lepre del bosco, vale Scoprire il sentimento d'uno, o alcuna cosa tenuta occulta. Lat. verum expiscari, venari, eruere.
Definiz: §. XLIII. Cavar la bruciata, o la castagna dal fuoco colla zampa altrui, vale Fare alcuna cosa con sicurezza, o utilità propria, e con pericolo d'altri. Lat. cum alieno periculo rem suam conficere. Gr. διαπράττεσθαί τι ἄλλου κινδυνεύοντος.
Definiz: §. XLIV. Non sapere cavare un ragno d'un buco, o non potere cavare un ragno d'un buco, dicesi proverbialm. di uomo dappoco, di chi abbia pochissima abilità. Lat. haerere in re facili.
Definiz: §. XLV. Cavar fuori una chiacchierata, una ciarla, e simili, vale Inventarla, o Divulgarla. Lat. rumorem spargere. Gr. διασπείρειν λόγον.
Definiz: §. XLVI. In proverb. Cavami d'oggi, e mettimi in domani, vale Non voler prevedere, nè pensare a quello, che potesse bisognare per l'avvenire. Lat. quid fit futurum cras fuge quaerere. Gr. τὸ μέλλον μὴ ζήτει.
Esempio: Dep. Decam. 83. Dipoi ci sono i proverbj, che hanno quasi autorità di giudice, non che forza di testimonio: Muovi lite, acconcio non ti falla; batti il villano, e saratti amico; cavami d'oggi, e mettimi in domani.